Peso e gravidanza: “Quando è troppo?”

 

L’aumento di peso in gravidanza è in parte riconducibile ai cambiamenti della composizione 

corporea materna, in parte allo sviluppo fetale e degli annessi embrio-fetali.

Ma il peso in gravidanza è così importante? Assolutamente si, sia per la salute della mamma 

che del feto.

Nei Paesi sviluppati, oltre un terzo delle donne in età riproduttiva è in sovrappeso oppure affetta 

da obesità. Le donne gravide con obesità presentano un maggior rischio di ipertensione, 

diabete gestazionale, pre-eclampsia, ricorso al cesareo.

E’ necessario sempre chiarire che oltre al peso in gravidanza è altrettanto importante il 

 peso pre-gravidico della mamma. E’ stato osservato  che le mamme con un BMI 

pre-gravidico superiore ai 30 o inferiore a 18,5 hanno un’aumentato rischio di aborto spontaneo.

 

Come già sottolineato in precedenza, anche la salute del feto può dipendere dall’aumento di 

peso della mamma in gravidanza: un’aumento ponderale eccessivo aumenta il rischio di

 natimortalità, microsomia fetale, malformazioni fetali minori e spina bifida, tutte 

condizioni che aumentano in presenza concomitante di diabete. 

Ancora non è chiaro il ruolo dell’obesità, in assenza di diabete e ipertensione, 

sugli esiti negativi in gravidanza, anche se nelle donne in gravidanza affette da 

obesità grave, aumenta il rischio di parto cesareo e il rischio di morte fetale. 

I bambini nati da madri affette da obesità sono a loro volta maggiormente soggetti a 

sviluppare obesità infantile con rischi associati, innescando un circolo vizioso intergenerazionale.

 

Questi motivi portano a considerare la gravidanza di una donna con obesità come una

 gravidanza a rischio, ed è quindi necessario documentare l’entità dell’incremento poderale

 durante la gravidanza. 

Nei primo trimestre di gravidanza, l’incremento del volume di sangue e la crescita dell’utero

 comportano mediamente l’aumento ponderale di circa 0,5-2 kg della mamma.

Durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, l’aumento dei tessuti materni e la 

concomitante crescita fetale determinano un aumento del fabbisogno calorico della mamma. 

L’aumento di peso della gestante normopeso è mediamente di 0,48 kg a settimana e concentrato

 soprattutto nell’ultimo trimestre con un’aumento di 1/2 kg a settimana.

 

L’aumento di peso della donna gravida, quindi, dipende dal BMI pre-gravidico 

Le ultime raccomandazioni consigliano un’aumento di peso nella gravida normopeso compreso 

tra gl’ 11 e i 16 kg , nella donna sottopeso tra i 12,7-18.2 kg, nella donna sovrappeso 2,7-9,0 kg, 

mentre nella donna con obesità tra i 2,3 - 6,8 kg.

E’ necessario quindi che le donne che desiderino una gravidanza controllino il loro BMI e 

a maggior ragione in caso di sottopeso, sovrappeso o obesità vadano a modificare il proprio 

stile di vita in modo da raggiungere un BMI inferiore ai 30 e idealmente non superiore ai 25 

prima del concepimento.

 

Bibliografia e Sitografia 


Fondazione Confalonieri (SIGO, AOGOI, AGUI), Raccomandazioni Nutrizione in gravidanza e allattamento. 2018


Ministero della salute: 


https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione/dettaglioContenutiNutrizione.jsp?lingua=italiano&id=5508&area=nutrizione&menu=patologie&tab=2

 

 

 

 

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