PROGETTO LIMIT

LIMITare l'obesità infantile


Primi mille giorni: cosa sono?


I “primi 1000 giorni” (dal concepimento fino ai due anni di vita del bambino), sono fondamentali e decisivi per la salute futura dell’individuo. In questa finestra temporale, infatti, possono essere prevenute numerose patologie dell’adulto. Tra queste, vi è anche l’obesità che, nonostante sia per una piccola percentuale su base genetica, è fortemente condizionata da fattori come l’ambiente, la dieta e lo stile di vita materno fin dai primissimi giorni dopo il concepimento.

In questo contesto, il microbiota intestinale, da tutti conosciuto come flora batterica intestinale, svolge un ruolo di importante mediatore, in grado di intervenire direttamente nella salute dell’organismo.


Microbiota: da cosa è influenzato?


Sin dalla nascita sono molti i fattori in grado influenzare il microbiota intestinale come, ad esempio, il tipo di parto e l’età gestazionale. Superata questa fase ne intervengono altri come il tipo di allattamento, la dieta materna, l’ambiente in cui si vive e lo svezzamento con l’introduzione dei cibi solidi. Crescendo lo stile di vita, e in particolare la dieta, l’utilizzo di farmaci e l’età stessa esercitano una grande influenza sulle successive modifiche. È importante, quindi, pensare alla flora batterica intestinale come qualcosa di dinamico che si modifica in risposta ai nostri comportamenti e alle circostanze di vita adattandosi agli input esterni, che possono svolgere effetti positivi o negativi.


Quali obiettivi si pone il progetto?


Alla luce dell’importante ruolo per la salute svolto dal microbiota intestinale fin dai primi mille giorni, il progetto LIMIT coinvolgendo 150 coppie mamma-bambino si pone un duplice obiettivo:

  1. Indagare come i diversi fattori di stile di vita materni e l’ambiente, possano influenzare la composizione del microbiota intestinale infantile nei primi 1000 giorni di vita; 

  2. Sviluppare delle linee guida ben precise che facilitino la prevenzione e limitino l’obesità infantile.

Il progetto propone un approccio innovativo basato sulla multidisciplinarietà, utilizzando diverse competenze connesse alla salute, in grado di trattare e interpretare da diversi punti di vista le informazioni raccolte.

Il traguardo finale è quello di sviluppare uno strumento utile al professionista della salute (medici di medicina generale, ginecologi, pediatri di libera scelta, ostetriche, puericultrici) per la previsione dell'insorgenza precoce dell'obesità infantile consentendo di attuare strategie di prevenzione fin dai primi anni di vita del bambino.




Perché è importante?


Il progetto LIMIT vuole affrontare una tematica di salute pubblica di estrema urgenza e attualità, l’obesità infantile ponendosi il fine ultimo di promuovere un percorso di prevenzione che possa tutelare sin dai primi anni di vita la salute dei futuri adulti. I dati del Ministero della Salute, mostrano che l’Italia è tra i paesi europei con i valori più elevati di eccesso ponderale nella popolazione in età scolare con una percentuale di bambini in sovrappeso del 20,4% e di bambini con obesità del 9,4% (compresi i bambini con una obesità grave che rappresentano il 2,4%). 

Studi scientifici mostrano che un bambino affetto da obesità ha una maggiore probabilità di essere un adulto affetto da obesità. Di conseguenza, l'obesità infantile è un forte predittore dell'obesità in età adulta con importanti conseguenze sanitarie (sviluppo di patologie croniche come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e certe tipologie di cancro), economiche e psicosociali (ansia, bassa autostima, stigmatizzazione, ritiro sociale).

Pertanto, l’attuazione di strategie di prevenzione nella prima infanzia, si rivela una strategia di estrema importanza sia per salvaguardare la salute del bambino ma anche dell’adulto che diverrà.


‘Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo’ (Maria Montessori).






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